sigillo lettera

Anello Chevalier o Pinky Ring – Storia e significato

Introduzione

Mostrami le mani e ti dirò chi sei.
No, non abbiamo intenzione di leggervi la mano, vogliamo semplicemente dimostrarvi che i gioielli parlano… o meglio raccontano!
Eh già… spesso dietro a quello che noi consideriamo un semplice accessorio si cela una storia, un simbolo o un modo di essere.

Anello chevalier o pinky ring

Sicuramente al primo posto, con pari merito, troviamo la fede e l’anello di fidanzamento, simboli inconfutabili e pegni d’amore eterno (o almeno così si spera), ma subito dopo c’è lui: il pinky ring!

Non spremete le meningi cercando di capire di cosa si tratta, perché in realtà stiamo parlando semplicemente di quello che noi chiamiamo comunemente anello chevalier (o a sigillo), l’anello che solitamente si indossa al mignolo e che in passato era chiaro simbolo di appartenenza ad un casato o ad una famiglia. Questo gioiello ha origini lontanissime ma andiamo per gradi.

armatura da cavaliere

Dagli egizi al medioevo

I primi a creare una sorta di anello Chevalier furono gli egizi, infatti l’anello a sigillo ornava le dita di faraoni o componenti dell’alta società ed era emblema di potere.

Ma fu nel Medioevo che questo gioiello si caricò ancor più di significato. Infatti in questa epoca smise di rappresentare il “potere dell’io”, ma l’intera famiglia di appartenenza. Chi lo indossava mostrava a tutti la potenza e l’importanza della propria casata; un po’ come lo stemma araldico sullo scudo dei cavalieri, l’anello chevalier divenne un mezzo per identificare la provenienza di colui che lo indossava.

Anello Chevalier come sigillo

Altro scopo dell’anello chevalier era quello di convalidare i documenti importanti che venivano bollati imprimendo lo stemma riportato sull’anello sulla ceralacca bollente (da qui proviene il nome “anello sigillo”).
Inizialmente questi anelli erano talmente personali, che venivano distrutti alla morte del possessore, poi negli anni successivi si diede il via alla tradizione di tramandarlo di generazione in generazione.
È proprio grazie a questa tradizione che ancora oggi abbiamo la fortuna di ammirare il pregio della fattura di questi gioielli, le incisioni degli stemmi e soprattutto abbiamo la fortuna di poter fantasticare o, in alcuni casi di conoscere, la storia che quegli anelli raccontano.

anello chevalier egizi

Flickr / Peter Roan

Anello chevalier da esclusiva degli uomini a oggetto da donna

Affascinante vero?

Un tempo questo anello era esclusiva degli uomini, poi fortunatamente è divenuto anche un oggetto “da donne”. È l’anello perfetto per essere indossato al mignolo e soprattutto ci permette di poter giocare con forme, materiali e gemme preziose, lo stemma di famiglia ha lasciato il posto alle iniziali del proprio nome o al proprio logo, a composizioni con pietre, cammei o forme animali (Cartier lo ha proposto con la sua classica pantera); la fascia dell’anello rimane comunque sottile nella parte posteriore e si allarga man mano che si sale verso la parte frontale.

Ammettiamolo, questo anello continua ad ammaliare chiunque… e che siate nobili o meno, indossatelo comunque perché indossare un anelo chevalier è indossare un ricordo e soprattutto, indossare il proprio modo di essere!