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Oro commestibile: cos’è e dove trovarlo

Oro commestibile

Quando si parla di oro, il pensiero va subito ai lingotti o ai gioielli. Ma anche anelli, ciondoli di brillanti corone dorate e lussuose. Oggi però parliamo di oro… da inghiottire, il cosiddetto oro commestibile. Se pensi che sia solo una moda ti devo contraddire: l’oro commestibile viene commercializzato dai tempi dei tempi.

oro commestibile

L’oro commestibile nella storia

È risaputo che nell’antico Egitto si preparava pane farcito con polvere d’oro. Ai banchetti dei grandi imperatori romani erano servite immense torte ricoperte da sottili foglie d’oro. Nel Giappone utilizzavano bottiglie di sakè con all’interno fiocchi d’oro e piatti speciali ricoperti di foglie d’oro. Con molta probabilità, questa usanza nacque durante i riti della cerimonia del thè, una delle più antiche tradizioni del paese nipponico.

Durante il Medioevo (specialmente dopo la seconda metà, quando la cultura e la gastronomia classica tornarono in Europa), la polvere d’oro continuò ad essere utilizzata nelle ricche cucine per preparare elaborati piatti dorati.

Iil Medioevo fu un periodo di grande ricchezza in termini di gastronomia, anche se può sembrare folle. La povertà e la miseria diffusa della popolazione contrastavano con la raffinatezza della nobiltà, che vediamo riflessa nei diversi ricettari e libri di cucina che ci hanno lasciato fino ad oggi. Immagina un banchetto medievale in onore di un importante emissario, nel quale entrava una gigantesca barca di marzapane ripiena di pesce; una gabbia d’argento piena di fagiani arrostiti, o un maialino intero coperto d’oro. Si trattava d’impressionare, di far parlare della cucina di questo o quel castello. Immagina l’effetto sulle classi popolari quando i servi uscivano da quelle cucine e tornando a casa riferivano di aver visto un maialino o una torta completamente ricoperta d’oro!

Oro commestibile alla corte dei nobili

Nelle corti dei nobili italiani ci fu un uso massiccio dell’oro. Galeazzo Visconti, nel 1386, in occasione delle nozze della figlia Violante, sorprese i suoi ospiti con storioni, carpe, anatre, quaglie, pernici, tutte ricoperte da una sottilissima foglia d’oro.

E nella Padova del 500 l’oro alimentare era così usato che il consiglio cittadino decise di stabilire dei limiti: nei pranzi nuziali non si potevano servire più di due portate condite con oro.

Nel XVI secolo in Europa era diffuso mangiare a fine pasto un confetto ricoperto di foglia d’oro. Si credeva che l’oro fosse d’aiuto per le malattie cardiache. Nello stesso periodo a Milano, i medici aggiungevano dell’oro ai medicinali, con lo scopo di neutralizzare il sapore. Da qui nacque il famoso modo di dire “indorare la pillola”.

miele

Oro come il miele? Forse presto sulle nostre tavole!

Ma l’oro è davvero commestibile?

Ebbene si. Non è un lusso suicida. L’oro può essere mangiato. Non puoi mangiare certamente un anello, ma puoi ingerire quantità molto piccole di polvere o foglie d’oro, purché sia oro fino (cioè oro puro, 24 carati) o in lega con argento 999.

Qualsiasi altra lega può essere tossica.

L’oro non ha un gusto definito, è completamente neutrale. Se mangi una deliziosa torta Sacher coperta di foglie d’oro … sentirai il sapore della Sacher e nient’altro. Ma quella sensazione dell’oro che si scioglie nella tua bocca, o il semplice fatto di tagliare un pezzo d’oro e mangiarlo … è un’esperienza interessante.

Da un paio di anni si è diffusa l’abitudine a Natale di bere il prosecco con l’oro. E alcuni chef di prestigio lo incorporano nei loro piatti.

Per fortuna non siamo più nel Medioevo! Ora, quello che esce dalle migliori cucine, finisce per riprodursi in qualche modo per tutti. E ci sono già aziende che vendono oro alimentare da cospargere. È ancora costoso, ma non è più proibitivo.

E tu, hai già mangiato dell’oro?