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Il più nobile tra i metalli: l´oro

L´oro.

L´oro viene definito anche metallo nobile.

Ma come avviene oggi l´estrazione dell´oro, come si classifica il grado di purezza e quale è l´utilizzo che se ne fa in gioielleria, restano domande interessanti. E dunque io vi darò qualche informazione più dettagliata sul  più nobile tra i metalli.

 

L´estrazione

L´oro è diffuso sulla terra, ma si trova sempre in quantità piccolissime, sia sulla crosta terrestre, dove è presente in 0,005 grammi per tonnellata o nel mare, che ne contiene 1 grammo per 2000 metri cubi.

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Roccia di quarzo

I filoni auriferi sono rocce di quarzo in cui l´oro si presenta sotto forma di minute pagliuzze o, ma più raramente, sotto forma di pepite. Il quarzo dei filoni auriferi, anche classificati come giacimenti primari, per via degli agenti atmosferici, spesso si disgrega dando luogo alle rocce sedimentarie e alle sabbie dei fiumi, dove si trasferisce l´oro. Un giacimento diventa realmente sfruttabile, se le condizioni lo permettono e in base alle spese di estrazione e alla quantità di oro presente.

I maggiori paesi estrattori di oro sono il Sudafrica, in prima posizione, seguito dagli Stati Uniti e dall´Australia. Anche in Italia si trovano piccoli giacimenti, presso gli affluenti del Po, il Ticino, la Dora Baltea, il Sesia e nei dintorni del Monte Rosa.

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Pepite d´oro

In antichità l´estrazione dell´oro avveniva essenzialmente setacciando le sabbie: basti pensare a Zio Paperone e la corsa all´oro del Klondike. All´inizio del XX secolo si è diffuso lo sfruttamento delle rocce, che vengono macinate per ricavarne l´oro. Il classico metodo tramandato dall´antichità consiste nel lavaggio delle sabbie aurifere che, per la differenza di peso specifico tra l´oro e i silicati, veniva effettuata in una grande bacinella chiamata batea. Quindi si diffusero altri metodi come l´utilizzo di canali di legno, o del processo di amalgamazione o clorurazione, mediante agenti chimici. Oggi è in uso il metodo della cianurazione: si utilizza una soluzione di cianuro di sodio e potassio da cui l´oro ricavato deve essere poi depurato da altri elementi attraverso ulteriori processi, di lavaggio, fusione e raffinazione per via elettrolitica.

L´oro finale del commercio ha una purezza del 999 ‰ per mille.

 

La purezza

L´oro può avere diversi gradi di purezza.

Se è puro al 100%, cento per cento, si tratta di oro 24 carati.

L´oro 18 carati è una lega in cui l´oro è presente al 75%, mentre l´oro 14 carati ne contiene il 58% e, infine l´oro 9 carati, ne contiene il 38%.

L´oro puro si mostra come un metallo di colore giallo lucente, molto duttile ed estremamente malleabile, tanto da ottenere fogli semitrasparenti se osservati attraverso la luce. È un ottimo conduttore di elettricità e calore e inoltre lo si definisce metallo nobile, per la sua inerzia agli agenti chimici, ovvero la proprietà di non essere intaccato da ossigeno, agenti atmosferici e, appunto, chimici.

Ma l´oro puro, spesso in lingotti, resta nei caveau delle banche centrali e il suo utilizzo è destinato alle transazioni finanziarie internazionali. Per altri usi, come la gioielleria, l´oro puro è troppo morbido , quindi viene impiegato sotto forma di lega con altri metalli.

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Lingotti d´oro

Rame e argento sono i metalli più frequentemente utlizzati nelle leghe: le leghe più comuni sono, infatti, le binarie costituite di oro e argento e di oro e rame oppure la ternaria composta di oro, argento e rame. Argento e rame sono perfettamente miscibili con l´oro, in tutti i rapporti allo stato liquido e solido, per cui la struttura resta sempre compatta. Il rame, in una percentuale del 10-25%, rende l´oro molto duro e influisce sul colore.

In oreficeria e per la gioielleria, è la lega ternaria ad essere maggiormente in uso , perché presenta proprietà meccaniche migliori rispetto all´oro puro e inoltre premette di ottenere una varietà di colori: giallo, bianco, rosa, verde e altro ancora.

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