Tre gioielli per tre epoche diverse

Questa volta parliamo della storia dell’uomo e dei suoi gioielli. Si, dall’inizio dell’umanità uomini e donne hanno indossato gioielli, hanno voluto abbellirsi, decorarsi.  O proteggersi, dato il fatto che in tanti casi rappresentavano talismani per scongiurare la cattiva fortuna e i mali d’anima e corpo.

I gioielli hanno sempre portato con loro un grande e forte simbolismo: lusso, potere, inclinazione religiosa… tanti sono stati i significati dei gioielli attraverso i tempi.

Il talismano di Carlo Magno

Se vogliamo inoltrarci nella storia uno dei gioielli antichi più importanti dell’Europa è il Talismano di Carlo Magno, gioiello indossato come protezione dato il suo forte significato religioso. Al centro del Talismano sono presenti due Zaffiri tagliati a cabochon in oro, circondati da Smeraldi, Perle e Granati. Ed è una reliquia religiosa tra le più emblematiche, perché si dice – secondo la leggenda – che contenga pezzi della vera croce di Cristo. Si crede che sia stato il sultano Harun Al-Rashid a donare a Carlo Magno il pregiato oggetto, così caro a quest’ultimo da farsi seppellire con esso. Nel 1166 fu ritrovato all’apertura della sua tomba e oggi fa parte dei tesori della Cattedrale di Reims.

Le uova di Fabergè

Facendo un salto indietro nel tempo, dirigiamoci verso la Russia zarista del secolo XIX e parliamo delle uova Fabergé come esempio di elaborazione e finezza. Tutto cominciò con l’incarico di fabbricare “un uovo di pasqua particolare” da parte dello zar Alessandro III da regalare a sua moglie Maria Fedorovna nel 1885. Il gioielliere incaricato fu Peter Carl Fabergé, figlio del fondatore della celebre maison nel 1842. Fabergé usando la tecnica delle matrioske creo un uovo in smalto bianco contenente un tuorlo d’oro che a sua volta aveva al suo interno una piccola gallina d’oro con Rubini al posto degli occhi. Era presente inoltre una copia della corona imperiale contenente un Rubino a forma d’uovo. La trovata ebbe un successo strepitoso, e lo Zar ordinò delle uova a Fabergé ogni Pasqua negli anni successivi. Ogni uovo doveva essere molto prezioso e contenere degli inaspettati regali per sorprendere sempre di più il sovrano e la sua consorte. Diventò una moda.

Un uovo di Fabergè in mostra a S.Pietroburgo

Un uovo di Fabergè in mostra a S.Pietroburgo

Fabergè e altri nobili

Presto anche un altro nobile e habitué della corte dello zar Alexander Kelch ordinò le famose uova a Fabergé da regalare a sua moglie tutti gli anni dal 1898 al 1904. Una spesa che solo un nobile di grande fortuna come Kelch si poteva permettere, le famose uova erano costosissime!
Dopo la rivoluzione dei bolscevichi le uova si dispersero per l’Europa.
Nel mese di febbraio del 2004 l’imprenditore russo Viktor Vekselberg acquistò nove uova precedentemente possedute dall’editore americano Forbes, facendole ritornare così in Russia.

Un altro pregiato uovo della collezione Fabergè

Le uova di Fabergè si trovano in vari musei del mondo

Diamante Koh-i-Noor

Un altro gioiello circondato di grande fama è il Diamante  Koh-i-Noor. Lo splendido Diamante a forma ovale da 108 carati proviene dall’India. Quando la regina Vittoria venne proclamata imperatrice d’India, il Diamante entrò a far parte della collezione reale. Anche questa pietra ha la sua storia. La leggenda dice che se a possedere la gemma fosse stato un uomo egli sarebbe diventato il sovrano del mondo, ma avrebbe sofferto di una grande sfortuna; se a possederlo fosse stata una donna invece, questa sarebbe stata molto fortunata. La leggenda nasce dal fatto che durante la storia tutti i sovrani maschi che entrarono in possesso del Diamante morirono poco dopo averlo ottenuto o persero il regno. Per questo venne montata sulla corona della regina Maria, consorte di Giorgio V, realizzata dai gioiellieri Garrard & Co. La regina fu l’ultima a indossarla e ora la pietra fa parte della collezione reale.