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Punzonatura sui metalli preziosi: una tecnica secolare

La punzonatura o stampaggio sui metalli preziosi è stato introdotta in Europa come tecnica di controllo di qualità e garanzia, così che il pezzo offerto soddisfacesse i consueti standard di trasparenza del mercato. Mediante la percussione di uno strumento, chamato punzone, viene impresso sul metallo prezioso il marchio ufficiale.

Già nel Medioevo gli artigiani orafi ( ho scritto qui un articolo sui gioielli medievali! ) dovevano combattere le truffe dei competitor disonesti.

Nella London Goldsmiths Union Charter del 1327 emanarono un avviso, che avvertiva i clienti di fare attenzione a non cadere nella trappola della frode: “Gioiellieri con attività nelle strade buie della città, fabbricano prodotti contraffatti, in cui nella lega dell’Argento sono indicati più metalli di quanti dovrebbero in realtà apparire… “.

punzonatura

In svariate città e in tempi differenti imposero una serie di processi standard adottati per l’Argento e per l’Oro (e successivamente anche per il Platino), per attribuire il marchio orafo che distingueva le leghe più pure da quelle più economiche.

Punzonatura in  passato

In ogni caso la storia ci mostra che i gioielli spesso mancano di timbro o di marcatura a causa delle loro piccole dimensioni e della difficoltà di battere il metallo in lavori così delicati. In Inghilterra nel 1738, la legge sul crimine di registrazione esentava tutti i gioielli dal sigillo tranne gli anelli di lutto, nonostante il fatto che molte volte altri pezzi, generalmente anelli, fossero inviati all’ufficio di registrazione per essere sigillati. Nel 1855 estesero l’obbligo di stampaggio alle fedi nuziali, ma in generale pochissimi gioielli passarono attraverso gli uffici di stampaggio durante il XIX secolo.

I gioielli d’oro americani del XIX secolo erano spesso contrassegnati da un sigillo di qualità. Gli americani misuravano la purezza dell’oro in carati (karat) e applicavano uno stampo sui pezzi con una K, ad esempio “14K”.
In Francia, i gioielli erano timbrati con un sigillo di qualità ufficiale e il marchio del produttore. Imposero questa procedura all’epoca della Rivoluzione francese.

Il Design Act

In questo momento sale la preoccupazione dei gioiellieri – come di altri artigiani – di proteggere i propri design per evitare che concorrenti copiassero l’idea. Nel 1842 in Inghilterra introdussero il Design Act , con il quale garantirono tre anni di protezione a tutti i nuovi gioielli inseriti nel Registro dei Design (questi documenti sono oggi nell’ufficio del registro pubblico).

I pezzi che godevano di questo status portavano un marchio con dettagli codificati in lettere o con un numero di registrazione. Un altro indicatore di protezione del design era la parola DÉPOSÉ. Questo tipo di marchio era utilizzata principalmente dagli orafi tedeschi.

Inoltre, per proteggere i design, molti brevettatori europei e americani hanno creato innovazioni tecniche nei processi di produzione, marchiando i gioielli soprattutto nelle serrature.

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Oggi è impossibile che un gioiello di qualità e metallo prezioso non abbia il marchio registrato. Da Juwelo, ad esempio, l’Oro e l’Argento hanno la marchiatura in tutti i gioielli. Specificano anche la collezione a cui il gioiello appartiene, ad esempio: “Annette with love”, “Pedro de Melo”, ecc.

Juwelo è sempre attenta a tutti i dettagli che implicano serietà, onestà e garanzia di qualità.

Cerca sul sito un gioiello di tuo gradimento, lo troverai sicuramente, e a prezzi incredibilmente convenienti!